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PES 2014: hands on e prime impressioni sul nuovo gioco di calcio di Konami

PES 2014: hands on e prime impressioni sul nuovo gioco di calcio di Konami
Alessandro Licitra e Daniel Barranger

Alessandro Licitra e Daniel Barranger

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Manca poco più di un mese all’uscita della demo e noi abbiamo già provato PES 2014. L’anteprima del gioco (ancora in fase si sviluppo), con il quale ci siamo sfidati in redazione, è bastata per farci un’idea di come sarà il titolo di Konami.

Come sempre, i nostri due esperti di calcio Alessandro e Daniel si sono sfidati sul campo virtuale, elaborando le prime impressioni su PES 2014. Gameplay, grafica, fisica, tattiche, portieri: gli argomenti trattati nell’hands on.

Grafica e sonoro


Alessandro – Il nuovo motore grafico di Pro Evolution Soccer, Fluidity, ha un’ottima resa. I primi piani dei giocatori sono impressionanti e gli alter-ego virtuali somigliano davvero alle controparti reali.

Ho avuto anche la sensazione che gli stadi siano maggiormente curati: dagli spettatori in tribuna agli striscioni sugli spalti, senza dimenticare i fotografi a bordo campo. Insomma, scenicamente PES fa la sua figura.

Ma ciò che più mi ha impressionato in questo primo hands-on di PES 2014, sono gli effetti sonori. Konami ha fatto un lavoro superlativo, non solo per i classici cori, ma perché il pubblico è davvero il dodicesimo giocatore in campo: incita, sprona la squadra, aumenta di intensità quando ti avvicini alla porta, ti supporta nelle fasi critiche del match e non perde occasione per fischiare decisioni dubbie dell’arbitro o la squadra rivale in fase d’attacco.

La presenza del pubblico è costante durante tutta la partita. Il mio consiglio? Alza il volume e goditi il match: ti sembrerà di essere davvero allo stadio!

Daniel – In realtà, sotto questi punti c’è poco da eccepire. La grafica continua a migliorare e la definizione di pubblico e tratti somatici dei calciatori è anche superiore a quella di FIFA.

Per trovare il pelo nell’uovo, mi sono sembrati mal definiti gli occhi dei giocatori. Praticamente solo la pupilla è visibile, e questo leva un po’ di espressività ai volti. Anche le transizioni di gioco dopo un fallo sembrano mancare, ma è probabilmente dovuto al fatto che il gioco si trovi ancora in una fase alpha.

Nonostante sia in grado di ricreare una vera atmosfera da stadio, non si può negare che il sonoro sia un po’ ripetitivo e artificiale. Giocando in casa e sotto di quattro gol, abbiamo segnato il 4-1 e il pubblico è esploso in un boato surreale: quando mai avverrebbe in una partita vera?

Fisica e animazioni

Daniel – Il cambiamento nella fisica di PES 2014 rispetto a Pro Evolution Soccer 2013, può essere paragonato a quello apportato in FIFA 12 dall’Impact Engine. Gli scontri di gioco assomigliano molto di più ai contatti in campo che vediamo nel mondo reale.

Altra novità, per la verità attesa da tanto tempo, è la nuova fisica del pallone, osservabile soprattutto quando i calciatori corrono con la sfera al piede: è ormai sparito quell’effetto “palla da bowling” che vedeva il pallone fare dei rimbalzi strani o scorrere sul campo in modo irreale. Inoltre, la sfera non è più “incollata” al piede del giocatore e ha una comportamento molto più naturale.

Le animazioni dei movimenti dei giocatori sono più realistiche che mai. Sono scomparsi i cambi di direzione improvvisi e gli scatti per lasciare il posto a movenze fluide e armoniose: gli spostamenti sul campo assomigliano sempre più al calcio da stadio.

Alessandro – Sono d’accordo, ma con qualche riserva. È vero, fisica e animazioni sono molto migliorate rispetto a PES 2013, ma a volte, dopo un contrasto, la palla resta quasi ferma tra i due contendenti, il che non mi convince.

Alcune cadute poi sono belle a vedersi, ma poco reali, un po’ come succedeva con la prima versione dell’Impact Engine in FIFA 12.

Riguardo ai cambi di direzione ti do ragione, anche se a volte lo stacco tra la corsa e il controllo di precisione è un po’ netto e rallenta un l’azione. E poi i tiri: sia quelli tesi che di precisione sono di grande effetto scenico, ma a volte le traiettorie appaiono forzate: ho visto tiri battezzati fuori che all’ultimo istante centravano comunque la porta.

In campo

Daniel – Se dovessi riassumere PES 2014 in due parole, soprattutto se confrontato con il titolo dell’anno scorso, direi “eleganza e spettacolarità”. La raffinatezza del controllo preciso (con i tasti L2 o LT sul pad) è apprezzabile fin dalla prima partita, e in giocatori di pura classe come Pirlo diventa una vera danza con il pallone.

PES ha sempre puntato sul gioco a tutto campo e sulle sovrapposizioni, ma quest’anno le aperture sulle fasce hanno raggiunto il top. Durante il nostro test abbiamo visto molti inserimenti alla Lahm e fatto passaggi filtranti in puro stile Xavi.

I calci da fermo sono migliorati grazie a una traiettoria visiva regolabile con i due stick. Oltre a stabilire, come sempre, la direzione dove vuoi mandare il pallone con lo stick destro, con quello sinistro puoi regolarne l’effetto e l’altezza. Il nuovo sistema rende più facile indirizzare punizioni e calci d’angolo, senza che questo significhi segnare un gol ad ogni calcio piazzato.

Alessandro – C’è da dire però che alcuni movimenti sembrano un po’ veicolati e non sempre senti un controllo totale sulle movenze del giocatore.

È vero, PES 2014 predilige la manovra organizzata, i cambi di gioco e le aperture sulla fascia sono bellissime a vedersi, ma l’azione di gioco è un po’ lenta e talvolta macchinosa, seppur meno rispetto a Pro Evolution Soccer 2013.

Gli arbitri non mi hanno convinto: sono sembrati severi e dal cartellino facile. E non applicano correttamente la regola del vantaggio (difetto ereditato da PES 2013, ma non risolto).

Portieri

Daniel – Il grande gap tra PES e FIFA passava anche per l’ultimo difensore. “Passava”, perché il salto in avanti fatto da Konami quest’anno è notevole. I portieri non alternano più papere da campo dell’oratorio a parate impossibili, e sono diventati molto più affidabili che nei capitoli precedenti.

Non solo, perché abbiamo visto una cosa totalmente nuova: in PES 2014 i portieri hanno spesso deviato la palla con tocchi quasi impercettibili, che a volte hanno salvato il risultato, mentre altre hanno solo cambiato minimamente la traiettoria senza evitare che il pallone finisse comunque in rete.

Alessandro – Verissimo, alcuni interventi sono davvero spettacolari e ammetto di essere rimasto a bocca aperta in più occasioni.

Ma sulle uscite dei portieri, ho alcune perplessità: sui cross ho visto qualche intervento a vuoto di troppo, mentre se opti per far uscire manualmente il portiere (tasto Y sul joypad Xbox) per affrontare un attaccante in corsa, l’estremo difensore appare lento e impacciato. Eppure, nel calcio moderno, la rapidità in queste situazioni è fondamentale.

Tattiche e strategie

Alessandro – La gestione tattica è da sempre uno dei punti di forza di PES, ma la versione 2014 perfeziona ancora questo aspetto. Tutti gli schemi sono adattabili secondo necessità, e potrai muovere come vuoi i giocatori sull’ottimo editor. E inoltre, avrai anche modo di scegliere quali giocatori far avanzare dalle retrovie per aiutare in fase offensiva (utile per sfruttare le abilità di terzini offensivi come Alves).

Sul versante strategico potrai modificare come sempre valori come pressing, altezza della linea difensiva, compattezza della squadra e altro ancora. Ma la vera finezza è lo Strategy integrator. Tale feature, configurabile dal menu di tattiche e strategie, suddivide visivamente il campo in più zone. Per ciascuna, potrai chiedere ai giocatori ivi presenti di eseguire movimenti specifici (tagli in diagonale, smarcamenti, sovrapposizioni e così via).

In campo lo Strategy indicator si attiva premendo due volte su LT (joypad Xbox), ma solo quando appare sul monitor il relativo simbolo.

PES 2014 consente ai più esperti di configurare fino a 3 preset strategici, richiamabili in  qualunque momento durante la partita. Ogni preset combina tattica, stile e strategie di gioco diverse.

Troppa carne al fuoco? Non temere. Se sei poco esperto in materia, PES ti dà anche la possibilità di affidare all’IA il compito di adattare la strategia di gioco in base all’evoluzione del match.

Daniel – PES ha sempre avuto strategia e menu dalla sua parte, vero. Quest’anno ho però paura che le tattiche di default a disposizione siano poche, soprattutto se confrontate con quelle messe in campo da FIFA.

È vero che le 11 formazioni sono tali solo in apparenza, perché cambiando manualmente la posizione dei calciatori si modificano le tattiche di default. Ma ciò può andar bene per i più esperti. Per i giocatori occasionali sarebbe stato più comodo un maggior ventaglio di schemi pronti tra cui scegliere.

Inoltre, va detto che la profondità delle strategie ha come contropartita una complessità maggiore nella loro gestione. La mia impressione generale è che i menu e l’impostazione della parte tattica non sia così immediata come quella del simulatore di Electronic Arts.

Queste sono state le nostre prime impressioni giocando con una versione preliminare e non definitiva di PES 2014.

Credi che PES 2014 abbia le carte in regola per spodestare FIFA 14 come miglior simulatore di calcio dell’anno?

Alessandro Licitra e Daniel Barranger

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